La sindrome falloidea è un’intossicazione da funghi inizialmente caratterizzata da sintomi di tipo gastroenterico con crampi addominali, vomito incoercibile e diarrea profusa, spesso con tracce di sangue. Dopo un apparente miglioramento, si manifestano i segni di insufficienza epatica con ittero, emorragie, febbre e coma epatico, ai quali segue l’insufficienza renale con riduzione globale della diuresi. L’organo bersaglio è il fegato con il blocco della sintesi delle proteine (per inibizione dell’RNA polimerasi II) e conseguente morte cellulare; il danno può portare al trapianto o alla morte.
E’ una sindrome a lunga latenza: i segni ed i sintomi di intossicazione hanno una latenza dal consumo del fungo da 8 a 24 ore, con un minimo di 6 ed un massimo di 72 ore. La dose letale per un uomo adulto di 70 kg corrisponde a pochi grammi di Amanita Phalloides fresca.
Tutte le gastroenteriti che compaiono dopo ingestione di funghi non
controllati, con una latenza superiore alle 6 ore, dovrebbero essere trattate il più precocemente possibile con la decontaminazione (lavanda gastrica, carbone
in polvere a dosi ripetute) e con un’infusione di liquidi, in considerazione del
fatto che il trattamento è tanto più efficace quanto più è precoce.
La sindrome falloidea dipende principalmente da due tossine: le amantine e le falloidine, presenti in specie quali Amanita Phalloides, Amanita Verna, Amanita Virosa, ma anche nella Lepiota Helveola, Lepiota Josserandii, Lepiota Brunneoincarnata e Galerina Marginata.
Di seguito vengono elencate le caratteristiche morfologiche delle specie responsabili della sindrome falloide.
Amanita Phalloides
Il cappello si presenta in genere con tonalità verde-giallastra, interamente decorato da fibrille radiali, che gli conferiscono un aspetto sericeo, satinato, lucente, ma può esservi anche una grande variabilità di colori: verde chiaro, olivastro, castano, sabbia e bianco. Le lamelle sono libere al gambo, fitte, alte e bianche. Il gambo è cilindrico, rastremato verso l’alto e ingrossato alla base dove termina con un grosso bulbo ed è interamente decorato da caratteristiche striature giallo verdastre. Nella parte alta del gambo è posizionato un anello, consistente, ampio. La base bulbosa del gambo è avvolta in una volva sacciforme, bianca, membranosa, lacerata e svasata in alto. Questo fungo è velenoso, potenzialmente letale.

Amanita Verna
Il cappello è bianco o leggermente ocraceo al centro, inizialmente emisferico, poi convesso e piano, nudo, bianco o leggermente vischioso, con margine liscio e sottile, non striato, cuticola separabile. Ha generalmente dimensioni comprese tra 3 e 11 cm. Le lamelle sono bianche, fitte, con presenza di numerose lamellule tronche. Il gambo, di 5-10cm è cilindrico, leggermente ingrossato alla base che si presenta bulbosa e rotondeggiante, gracile, pieno, poi farcito ed infine cavo e presenta un anello bianco intero, persistente, cascante a gonnella, posto molto in alto sotto il cappello. La volva è bianca, membranosa, sottile, avvolgente, persistente, libera e lobata.

Amanita Virosa
Presenta un cappello generalmente di 4-10 cm di diametro, dapprima protetto ed avvolto nella volva, poi chiuso in modo asimmetrico sul gambo, presto irregolarmente disteso, mai completamente aperto e tipicamente bilobato. È di colore biancastro, giallo fulvo nella zona discale, lucido e viscido con il clima umido, liscio e setoso con clima secco. Le lamelle sono bianche o lievemente rosate a sviluppo completato, molto serrate, leggere, non annesse al gambo, intercalate da lamellule, con margine irregolare. Il gambo, con dimensioni generalmente comprese tra 8-13 cm, è subcilindrico, si allarga progressivamente verso la base, e risulta essere slanciato, bianco, riccamente fioccoso per residui di velo, con base bulbosa e rotondeggiante. L’anello, collocato nella zona più alta dello stipite, è membranoso ma molto fragile, spesso fugace e a volte dissociato in minuti fiocchi o frammenti su gambo e lamelle, sempre posizionato in modo tipicamente distorto, obliquo. La volva è bianca, tipicamente aperta sul gambo, anche se in modo non troppo ampio.

Lepiota Helveola
Presenta un cappello fortemente squamato, che lascia intravedere la carne bianca tra le squame, soprattutto negli esemplari maturi. Il centro del cappello è più scuro per le squame tutte appressate e risulta marrone scuro. Le lamelle sono libere, bianche, e sono presenti numerose lamellule. Il gambo è cilindrico, giallo, con anello più scuro del gambo, e fioccosità lanuginosa marrone al di sotto dell’anello.

Lepiota Josserandii
Presenta un cappello con colorazioni ocra-rosa, queste ultime tinte più evidenti nei funghi giovani; la cuticola si lacera in scaglie appressate al centro che si diradano verso il margine, fondo biancastro. Il gambo è decorato da squame con colore analogo al cappello, bianco con sfumatura appena rosate all’apice, bruno in vecchiaia. Presenta inoltre ha una zona anulare netta con un anello cotonoso.

Lepiota Brunneoincarnata
Presenta un cappello generalmente di piccole dimensioni (4-5cm di diametro), sub-globuloso-convesso nella fase giovanile, poi piano-convesso, disteso in età vetusta. La cuticola, fin dalle prime fasi, appare dissociata in piccole squamette concentriche disposte irregolarmente, abbastanza compatte al disco, più rade nella zona periferica. La colorazione delle squame è brunastra, più scura verso il centro del cappello su base di fondo rosa, con margine abbastanza regolare e leggermente debordante. Le lamelle, relativamente fitte in gioventù, tendono a distanziarsi a maturazione, sono libere al gambo e intercalate da lamellule diseguali, s di colore bianco-avorio, crema pallido. Il gambo è cilindrico, abbastanza sodo nei giovani esemplari, fibrosetto e presto cavo a maturazione, di colore bianco sporco con toni rosa, decorato da squamule brunastre disposte a spirale, che lo avvolgono fin quasi alla base. L’anello è poco distinto, riscontrabile nella parte alta del gambo sotto forma di residui o frammenti ocra-brunastri che formano una fascetta circolare.

Galerina Marginata
Il Cappello misura fino a 3 cm di diametro, ma in casi particolari può essere anche più grande, da conico-ottuso a piano-convesso, fino ad espanso, liscio, non molto carnoso, e molto variabile nei cromatismi a seconda del grado di umidità assorbita: bruno aranciato con margine striato per trasparenza con tempo umido, ocra giallastro chiaro senza striature con tempo secco. Le lamelle sono fitte, munite di lamellule, di colore da bruno-giallastro a bruno-rossastro. Il gambo è sottile ed allungato, di color crema giallastro, crema chiaro in alto, fino a bruno chiaro in basso, munito di anello membranoso facilmente fugace, da biancastro a brunastro.

Sarah Bertozzi, RN, MSN
Bibliografia
Assisi F. I funghi: guida alla prevenzione delle intossicazioni. Centro Antiveleni Ospedale Niguarda
Auerbach PS, Cushing TA, Stuart Harris N. Auerbach’s Wildeness Medicine. 7th Edition. Elsevier
Johnson C, Anderson S, Dallimore J, Imray C, Winser S, Moore J, Warrel D. Oxford Handbook of Expedition and Wilderness Medicine. 2nd Edition. Oxford University Press
