La sindrome panterinica è un’intossicazione da funghi a breve latenza che si manifesta con tempistiche che possono variare dai 30 minuti alle 4 ore dal consumo del fungo. I sintomi iniziali comprendono talvolta disturbi gastroenterici lievi che possono essere anche assenti, successivamente compaiono disturbi motori con mancanza di coordinazione. Si manifestano poi sintomi psicotropi con euforia, ebbrezza, collera, stato confusionale e convulsioni.
Questa sindrome dipende da alcune tossine (acido ibotenico, muscimolo e muscazone) comunemente presenti nelle specie: Amanita Muscaria, Amanita Panterina.
La prognosi è in genere buona, con scomparsa della sintomatologia entro 24 ore. In alcuni casi dopo 10- 15 ore dall’esordio compare cefalea che dura per mesi (Amanita Pantherina) e sonno intenso (Amanita Muscaria) con amnesia retrograda. Rarissimi i casi mortali segnalati.
La terapia consiste, come per le altre tipologie di intossicazione da funghi, nella decontaminazione precoce (lavanda gastrica e carbone in polvere a dosi ripetute) in associazione all’infusione di liquidi.
Di seguito vengono elencate le caratteristiche morfologiche delle specie responsabili della sindrome panterinica.
Amanita Muscaria
Presenta un cappello di 7-25cm dapprima globulare, poi emisferico e gradualmente si espande diventando convesso, poi appianato con centro spesso depresso. Colore rosso vivo, rosso arancio, rosso scuro, viscoso con tempo umido, coperto di verruche bianche piramidali, rilevate, concentriche (residui del velo generale) che col tempo tendono a scomparire. Lamelle distanziate dal gambo, alte e serrate; di colore biancastro o giallastre, più basse verso il gambo, con presenza di lamellule. Il gambo è bianco, rettilineo, slanciato, leggermente ingrossato alla base in un bulbo che si presenta ornamentato da cerchi concentrici di verruche, resti del velo generale, inizialmente pieno, poi cavo fino a diventare tubuloso. Anello ampio, membranoso, tipicamente a gonnella, orlato ondulato, bianco con tonalità gialline sul bordo, sfrangiato, striato nella parte superiore. Volva bianca, friabile, presto dissociata in perle, verruche, pustole.

Amanita Panterina
Presenta un cappello globoso poi aperto, infine completamente disteso, striato al margine, ricoperto da tantissime piccole verruche (resti del velo generale) fioccose, di colore bianco, disposte regolarmente in senso circolare, caduche e detersibili, tanto che possono lasciare il cappello quasi nudo. Colore brunastro che può diluirsi eccezionalmente fino al nocciola. Lamelle pressoché libere, arrotondate al gambo, abbastanza serrate, alte, intercalate da numerose lamellule, bianche. Il gambo è rettilineo, liscio, sottile all’apice, privo di residui velari, di colore bianco, compatto, fibroso, poi cavernoso e infine vuoto, con base ampiamente bulbosa. Presenta inoltre un anello concolore al gambo, pendulo, fragile, tipicamente basso negli esemplari adulti, da membranoso a evanescente, talora appena percettibile, bianco e spesso decorato al margine dal alcune fioccosità concolori. La volva è aderente, stretta attorno al bulbo, bianca, di consistenza cremosa, soprattutto in alto, dove è circoncisa, poco sopra al bulbo forma attorno al gambo due o tre anelli più o meno concentrici.

Sarah Bertozzi, RN, MSN
Bibliografia
Assisi F. I funghi: guida alla prevenzione delle intossicazioni. Centro Antiveleni Ospedale Niguarda
Auerbach PS, Cushing TA, Stuart Harris N. Auerbach’s Wildeness Medicine. 7th Edition. Elsevier
Johnson C, Anderson S, Dallimore J, Imray C, Winser S, Moore J, Warrel D. Oxford Handbook of Expedition and Wilderness Medicine. 2nd Edition. Oxford University Press
